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Krishnamacharya e la nascita dell’Ashtanga Yoga

Ogni volta che stendiamo il tappetino, ci colleghiamo a una storia che attraversa generazioni. Una storia che inizia con Tirumalai Krishnamacharya, nato in India nel 1888 e considerato il padre dello yoga moderno.

Krishnamacharya non fu soltanto un maestro. Fu un uomo capace di intrecciare la profondità della tradizione con una visione nuova: adattare lo yoga alle persone, renderlo vivo e accessibile. Grazie a lui, lo yoga uscì dai templi e dalle stanze private, incontrando i bisogni del mondo contemporaneo.

La sua influenza si diffuse attraverso allievi straordinari, ognuno dei quali tracciò una strada diversa. Pattabhi Jois sviluppò l’Ashtanga Yoga, potente e dinamico, in cui respiro e movimento diventano un flusso continuo, una meditazione in azione. Indra Devi, la prima donna a essere sua discepola, portò lo yoga al pubblico femminile e lo introdusse in Occidente, aprendo nuove porte con grazia e determinazione. B.K.S. Iyengar, invece, tradusse lo yoga in precisione e rigore, creando un metodo che ancora oggi aiuta milioni di persone a riscoprire il proprio corpo con attenzione e cura.

Tre percorsi differenti, eppure uniti dalla stessa radice: la voce di un maestro che seppe vedere lontano.

Qui a Fossano, nel nostro spazio Nawi – Accademia della Cura, pratichiamo Ashtanga Yoga con rispetto e gratitudine verso questa eredità. Ogni volta che respiriamo insieme in sala, rinnoviamo quel filo invisibile che unisce Mysore, la città indiana in cui tutto ebbe inizio, alle nostre pratiche quotidiane.

Lo yoga non è un monumento immobile: è un flusso che si trasforma con chi lo vive. E in ogni respiro, anche qui a Fossano, la sua storia continua a fiorire.

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